BLOGTOUR: Per sempre o per molto, molto tempo di Caela Carter – Flora e Julian

Benvenuti alla tappa d’apertura del blogtour dedicata al romanzo “Per sempre o per molto, molto tempo” di Caela Carter, edito Mondadori.
Siere pronti a scoprire i due protagonisti?

IL ROMANZO

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 È con immensa gioia che vi presento la prima tappa del blogtour dedicato ad un romanzo meraviglioso, una piccola perla che spero possa emozionare anche voi, come ha fatto con me. Caela Carter riesce ad essere poetica pur parlando del difficile mondo dell’adozione, dove moltissimi bambini e ragazzi non sempre riescono a trovare una casa vera e propria o sentirla tale. È veramente straziante non conoscere le proprie radici o coloro che ci hanno messo al mondo. Per questo motivo, se fossi nei panni dei professori consiglierei questo romanzo come lettura per le vacanze, che siano esse estive o invernali.
Al centro del mio articolo ci sono i personaggi principali, due fratelli, Flora e Julian la cui storia sembra non avere origine, come se, ad un certo punto, fossero spuntati dal nulla e avessero cominciato a vivere la loro vita nello stesso momento in cui si sono accorti di esistere.

Prima si sono formate le dita, piccoli filamenti di sabbia dura. Venti piccole dita giacevano in fondo al mare cullate dalle correnti, ondeggiando al passaggio di squali e razze, delfini e piccoli pesci, lontano dalla barriera corallina, negli abissi bui dove vivono solo i mostri marini. È da lì che noi proveniamo.

A guidarci attraverso la loro storia è Flora, una bambina di soli undici anni, che per ironia della sorte comincia a ragionare sulla provenienza di lei e suo fratello Julian. I due sono stati sballottati da una parte all’altra, come se fossero una pallina da tennis e le case famiglia le racchette, sempre pronte ad effetturare il servizio, una volta giunta la fine della partita.

I due fratelli hanno una sola e unica certezza: niente e nessuno potrà mai separarli ed è questo che spinge i due ad aiutarsi a vicenda quando l’occasione lo richiede. È come se, all’improvviso, il loro mondo fosse stato capovolto dalle teorie di Flora sulla loro nascita. Dal mare si passa all’orizzonte, ma sono appunto ipotesi, supposizioni di un animo fragile che continua a soffrire perchè si sente incompleto. Questa è Flora. Il loro è un legame è così profondo da diventare l’appiglio nel quale aggrapparsi quando si presentano di fronte l’ennesima casa famiglia.

 

Io e mio fratello siamo spuntati dall’orizzonte. Eravamo esattamente dove siamo sempre stati da quel momento.

 Trovare risposte a questo genere di domande non è facile, in special modo quando non si ha nessuno su cui fare affidamento. Solo con Julian Flora riesce ad aprirsi. Tra i due sicuramente è Flora quella più riflessiva, Julian è ancora acerbo, ma dimostra di essere la roccia di sua sorella nel momento del bisogno.
Eppure sembra scontato vivere, conoscersi, ma non è così. Le nostre radici fanno di noi ciò che siamo, in un certo senso tracciano il nostro percorso e ci mettono sulla strada che dovremmo percorrere e proprio come le radici le nostre origini sono invisibili, nascoste sotto terra, ma sono la parte più importante perchè tagliando le radici muore l’albero. Quindi come si può vivere bene senza conoscere le proprie origini? Come si può crescere con le radici tagliate? 

Io e mio fratello veniamo da granchi. Ma siamo fatti di una sostanza buona. Con un po’ di pazienza ci si arriva.

Un particolare che sicuramente mi ha colpito è un termine che usa Flora per descrivere Emily, la madre adottiva, nei suoi pensieri la definisce sempre “Persona”, mai mamma. Questo indica una sorta di comportamento difensivo da parte della bambina che vede in Emily una possibile persona qualunque che prima o poi abbandonerà lei e suo fratello. Si distacca dal legame affettivo usando “Persona”, quasi a voler far vedere il suo timore, la sua fragilità interiore.

Questo libro è uno scrigno di tematiche importanti trattate con delicatezza e sebbene l’adozione sia una di quelle che emerge, il trauma emotivo e psicologico che deriva dall’esperienza è sicuramente quello alla base di ogni cosa. Attraverso Flora riusciamo a comprendere come non sia facile il mondo di una persona affidata al sistema delle adozioni, spesso abbandonati a sè stessi o nel peggiore dei casi giudicati dai propri compagni di scuola. È un marchio a fuoco quello dell’adozione, un segno evidente che si porta dietro nel tempo. Un segno ben visibile, soprattutto quando si è di etnie diverse o culture differenti.

Non aggiungo altro per darvi la possibilità di leggere il romanzo e gustarvelo come si deve. Non perdete assolutamente nessuna tappa del blogtour, è un libro che ha bisogno di essere scoperto.

Siamo giunti alla fine.
Non vi resta che procurarvi una copia di “Per sempre o per molto, molto tempo.”
Vi lascio il calendario con le prossime tappe del blogtour!
Non lasciatevene scappare neanche una!

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